“Questa notte ho fatto un Sogno…” La cura nei sogni: Idee per un lavoro con i Sogni nella Psicoterapia Psicoanalitica attraverso i principi dell’ISTDP

9 Ottobre 2023
Master SPAI

Il sogno in Psicoanalisi: Una personale panoramica

Quando parliamo di sogni è probabile che il primo collegamento che viene alla mente sia “L’Interpretazione dei sogni” di S. Freud, in cui il sogno è indicato come la Via Regia verso l’Inconscio. Questo Maestro ci ha insegnato che quando durante la notte il nostro stato mentale permette l’esperienza di lasciarsi cadere tra le braccia di Morfeo, avviene questo fenomeno naturale e profondo che è il sognare. Dalla veglia, transitando attraverso lo stato ipnagogico, le nostre resistenze si abbassano ed aprono le porte al mondo del sogno che attraverso il lavoro onirico, crea rappresentazioni di immagini, sensazioni e suoni. Il lavoro onirico, costituito dai meccanismi di “Condensazione” e “Spostamento”, tesse la sceneggiatura del sogno, permettendo l’esperienza ristoratrice del dormire; quando invece il lavoro onirico fallisce ci svegliamo. E’ condizione nota a molti quella del risveglio improvviso, del terrore notturno o dell’incubo, qui accade che la nostra elaborazione si inceppa e come conseguenza del fallimento di questi meccanismi noi ci svegliamo. Nel “Progetto” Freud usava una bellissima metafora equiparando il sogno ad un quotidiano in un regime dittatoriale: deve uscire ogni notte ma non può dire direttamente la verità, deve dirla tra le righe.

La tecnica psicoanalitica del lavoro sul sogno proposto da Freud è costituita dall’Associazione Libera dell’ Analizzando sul materiale onirico e dal contemporaneo dialogo di questa con l’Attenzione Liberamente Fluttuante dell’Analista, il quale, così come durante tutto il processo psicoanalitico, ascolta attraverso il proprio inconscio, cassa di risonanza che vibra, in uno scambio preverbale e prerappresentazionale con l’inconscio dell’altro. Da questa dinamica bipersonale, ciò che non è ancora rappresentato, attraverso il lavoro interno congiunto dell’analista e dell’analizzando, si incammina verso la strada della coscienza e della rappresentazione.
Da questo primo movimento nasce l’Ipotesi Interpretativa proposta al paziente, il quale, successivamente all’interpretazione, elaborerà delle risposte a questa proposta. L’Analista, che si trova in uno stato di ascolto ed osservazione, verifica l’andamento del processo nell’ “Hic et Nunc” della seduta. Se il paziente ha un “insight” e una produzione di associazioni non difensive collegate all’interpretazione, il lavoro sul sogno ha dato buoni frutti, e si avranno nuove associazioni, nuovo materiale o una nuova profondità; se invece si hanno resistenze queste vengono trattate secondo il modello di un ciclo potenzialmente infinito (Associazione Libera + Attenzione Liberamente Fluttuante – Interpretazione Analista– Risposta dell’Analizzando- Associazioni fino alla compa

La tecnica psicoanalitica del lavoro sul sogno proposto da Freud è costituita dall’Associazione Libera dell’ Analizzando sul materiale onirico e dal contemporaneo dialogo di questa con l’Attenzione Liberamente Fluttuante dell’Analista, il quale, così come durante tutto il processo psicoanalitico, ascolta attraverso il proprio inconscio, cassa di risonanza che vibra, in uno scambio preverbale e prerappresentazionale con l’inconscio dell’altro. Da questa dinamica bipersonale, ciò che non è ancora rappresentato, attraverso il lavoro interno congiunto dell’analista e dell’analizzando, si incammina verso la strada della coscienza e della rappresentazione.
Da questo primo movimento nasce l’Ipotesi Interpretativa proposta al paziente, il quale, successivamente all’interpretazione, elaborerà delle risposte a questa proposta. L’Analista, che si trova in uno stato di ascolto ed osservazione, verifica l’andamento del processo nell’ “Hic et Nunc” della seduta. Se il paziente ha un “insight” e una produzione di associazioni non difensive collegate all’interpretazione, il lavoro sul sogno ha dato buoni frutti, e si avranno nuove associazioni, nuovo materiale o una nuova profondità; se invece si hanno resistenze queste vengono trattate secondo il modello di un ciclo potenzialmente infinito (Associazione Libera + Attenzione Liberamente Fluttuante – Interpretazione Analista– Risposta dell’Analizzando- Associazioni fino alla comparsa della Resistenza – Interpretazione Analista – Risposta Analizzando………).

Schema 1 Il lavoro psicoterapeutico dalla base progredisce verso l’alto.

Perchè un’interpretazione del sogno sia esaustiva e il più completa possibile essa deve coinvolgere il Transfert, il presente e il passato; quando questi 3 elementi sono riuniti all’interno dell’interpretazione che collega il materiale, con una certa somiglianza a ciò che W. Bion chiama il “Fatto scelto”, nel paziente si produrranno nuovi insight, memorie e consapevolezza.
All’interno del mondo psicoanalitico un’altra corrente, quella Junghiana, ha considerato i sogni come espressione sia di aspetti individuali che di aspetti collettivi e si è allontanata, differenziandosi, dalla visione causalistica del sogno di Freud, nella quale i sogni erano considerati come appagamento di un desiderio, ma ha posto l’accento sulla funzione finalistica del sogno che fondamentalmente si racchiude in questa domanda: A cosa serve questo sogno?
Una posizione derivata dalla Psicologia Analitica Junghiana ma con aspetti specifici è quella di J. Hillman che propone l’ipotesi che tutte le immagini oniriche siano immagini archetipiche e che quindi vadano comprese secondo questa prospettiva. Hillman utilizza il Metodo dell’Amplificazione dell’immagine del sogno in cui le immagini vengono ricondotte all’origine archetepica mitologica. L’Analista amplifica tutte le immagini ed i personaggi centrali del sogno, aggiungendo tutti i significati etimologici, artistici, culturali, allo scopo di ricondurre alla loro essenza collettiva le immagini individuali prodotte dal sogno. Hillman li definisce “Enunciati Ontologici intorno all’anima, su come essa esista in se stessa e per se stessa”.
Un’altra influente corrente psicoanalitica che si è occupata della funzione del sogno è quella Post-Kleiniana Bioniana in cui il sognatore, attraverso la Funzione Alfa, trasforma gli elementi sensoriali grezzi, chiamati Elementi Beta in elementi Alfa dando vita al sogno e alla sua struttura, la quale dipenderà dalle capacità del Contenitore (la mente) di pensare (attraverso la funzione Alfa) ed elaborare i Contenuti. Quindi per Bion il sogno è una delle manifestazioni delle funzioni mentali che si possono verificare sia nello stato di sonno che in quello di veglia e viene tratttato in analisi come un elemento che esprime nell’ “hic et nunc” la capacità del pensatore, mostrandone limiti e funzioni. Il modo di lavorare sul sogno prevede un vertice di osservazione chiamato “il fatto scelto” ovvero il punto dal quale osservare il materiale onirico. “Il fatto scelto è cioè l’elemento che dà coerenza agli oggetti della posizione schizoparanoide e dà così inizio alla posizione depressiva, può fare tutto ciò grazie al fatto di stare al punto di intersezione di una serie di diversi sistemi deduttivi e di appartenere così a tutti loro” (W. Bion 1970). Lo scopo del lavoro sul sogno non è solo quello di rendere coscienti i contenuti inconsci, ma anche quello di lavorare sulla costruzione di un contenitore più solido e flessibile. Questo avviene attraverso dei processi di identificazione ed introiezione dell’Analizzando con le funzioni della mente dell’Analista.

L’articolo completo lo trovi qui

Dott. Imerio Tonelli

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